Strane parole

Suonano strane le parole

se anche il cuore duole,

quando è difficile colpire

la tua ombra all’imbrunire…

Suonano strane le parole

se anche l’anima ti vuole,

quando un solo attimo

può regalare un brivido…

Suonano strane le parole

se poi evapori col sole,

quando tu vai via

e non vedi la mia scia…

Suona strana la mia musica

se poi cede in una lacrima,

quando

la stella del mio cielo

si eclissa dietro un velo…

V.

Bali, Indonesia 🇮🇩

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8 pensieri su “Strane parole

  1. E tu parola amica,
    comune o rara assai,
    di sembianza metaforica
    vestita…
    patisci e muti inedita
    nelle significazioni
    dei poeti…
    Sei voce
    nel rigoglioso parco
    di accezioni e
    metamorfosi semantiche…
    Sei corrente viva
    che al pensiero dona voce,
    trama che il passato
    ora riprende
    e al futuro lo consegna…
    Senza te nessuna civiltà
    vivrebbe ancora,
    tu sei la zattera
    che la rotta tiene
    in questo mondo
    che è già mare…
    Non c’è viaggio
    senza inizio e rotta
    per non vagare oltre
    e toccare terra…
    Del logos sei dottrina,
    creatrice di quel dire
    che all’esitenza
    tutto lega…

    Interessante prospettiva,
    ciao Anima Bella, iago.

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    • Si, caro iago,
      la parola è anche quello…
      è voce e sentimento,
      emozione e turbamento…
      mentre forte vibra e suona
      con le corde del cuore…
      Ogni poeta interpreta
      a suo modo la parola
      e lo fa con sentimento…
      Lascio a voi la parola
      e il giudizio…
      Ciao e grazie del commento,
      V.

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  2. Le parole suonano sempre strane sia che si resti(quanto?)sia che si va via rimanendo ancorati e in bilico sul filo della corda.E’ una condizione di perennità delle nostre vite. Le parole sono il fascino delle nostre storie, nel bene e nel male. E il bene e il male sono i tessuti che usiamo ogni giorno senza essere andati a scuola di cucito.

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  3. Sono tremendamente combattuto, perchè leggendola, non posso fare a meno di sentirla cantata da un interprete italiano! è talmente bella, che sarebbe capace di diventare anche commerciale, e quindi forse, perdere la sua ingenua forma nativa, ma probabilmente saprebbe lo stesso suonar splendidamente! Duro mestiere quello del poeta … se complica troppo, si annoda su se stesso, se semplifica troppo, diventa mainstream, distruggendo ciò che di puro crea … bisogna aver coraggio più di quanto si pensi per poter scrivere!

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