Creiamo l’illusione della stasi mentre siamo su una giostra in movimento.
31 milioni e 536 mila secondi in un anno… e non siamo stati fermi nemmeno per un nanosecondo.
Ci scontriamo, ci tocchiamo, parliamo, litighiamo, ci pensiamo, ci scriviamo, ci perdiamo e ritroviamo… Crediamo di alterare continuamente il nostro percorso e, proprio quando non succede nulla di particolare e pensiamo di essere fermi o di essere finiti in uno di quei tratti di vita, dove se corri o cammini sembra la stessa identica cosa…il meccanismo sta ancora girando a velocità costante.
Ci siamo solo illusi di essere scesi dalla giostra.
Non è così? Non lo percepite? Esattamente come non percepite il perpetuo moto terrestre attorno al Sole.
7,726,647… siamo un numero in continua crescita, su questo pianeta dimenticato dal resto.
Ma dentro quel numero c’è chi si è accorto di ciò che si cela dietro le tende rosse.
Tutto si muove e si ripete secondo regole millenarie.
Per la fisica il tempo non esiste… anche Einstein lo ha sempre sostenuto, per lui tutto esisteva nello stesso istante.
Comprendi appieno il tuo passato e scoprirai che altro non è, che la trasposizione del tuo presente e lo spoiler del tuo futuro.
In meccanica quantistica esistono le “particelle miracolo”, non le vedo così diverse da noi: oltrepassiamo barriere come fantasmi e comunichiamo telepaticamente… perché i pensieri sono cose e noi un flusso di energia inesauribile. Non accorgersene è un’altra storia.
Siamo 7,726,647… un numero in continua crescita su questo pianeta, non mi aspetto di essere appoggiata o compresa da chi leggerà il mio monologo anzi… potreste obiettare, non crederci, prendermi per matta… non ha importanza, qualunque cosa decidiate di fare non vi spodesterà dalla medesima giostra…
la stessa dove non siamo mai scesi e nemmeno saliti.
V.
N.B. So che state pensando a cosa c’entri l’immagine col mio flusso di pensieri… beh tutto è nato dal trucco che stavo riproducendo sotto consiglio di una amica, l’abbinamento di questi colori è stato creato da una ragazza che ha chiamato il trucco “carousel”… e mentre spennellavo le mie palpebre manco fossi Michelangelo… è nato nella mia testa tutto questo monologo che ho deciso di trascrivere.
In fondo è tutto connesso, dalla cosa apparentemente più insignificante a quella più importante.