Abitudini di vento
tra le sabbiose dune
mentre il castoro
spacca il legno
della barca
e il cuore…
Sono la figura geometrica
di un movimento vivo
che scandisce il mio destino
in un disegno che non vedo.
Talvolta raggiungo
una conoscenza metafisica
del mistero delle cose,
altrettante volte,
scendo al compromesso di esistere soltanto.
Forse non succede solo a me,
ma a tutti coloro che sono nati per la seconda volta.
Mi sento come Venere,
giro in senso opposto
rispetto al resto del sistema…
ma nessun Urano,
placa il mio tormento.
Vorrei la sfera di cristallo,
il terzo occhio sull’attenti,
traslarmi un po’ più in là
per placare dubbio e turbamento…
Invece or ora a mezzanotte
traccio a penna
la realtà
che si scioglie tra le spire
del mio silenzioso pianto.
V.

Insieme a Hydra, scatto del fotografo Luca Di Fazio.