Linea di confine

Sottile è quel confine

che distingue chi vive

o sopravvive,

ma se ti manca l’aria

tu proverai dolore.

Varcati quei confini

scopriremmo d’esser soli.

L’aria ai fiori taglieremo

e il dolore non avrà colore

nel mondo che già muore.

Quando la luce mi lasciò…

un astro cadde

in tonfo assurdo…

e nel cuore…

lo schianto.

Ora volgerò lo sguardo al cielo

per ritrovarmi tra le stelle,

nell’immenso di quell’io

ch’ancor mi sfugge.

V.

The sea of sand, Mount Bromo, Indonesia

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Armonia

La fragile barchetta d’oleandro

fende l’onda calma dell’ignoto.

Ritta sul timone scruto un ponte

senza scorgere le sponde

delle terre svanite all’orizzonte.

Nomade il mio spirito combatte…

Cosa v’ho cercando in questo viaggio?

Lascio il consueto alle mie spalle,

fidando di trovar quell’armonia

che l’Occidente ha gia perduto.

Il fardello dell’eccesso tarpa le mie ali,

svanita ormai per sempre è l’armonia…

Oggi è solo l’ombra di un’idea

per chi ha smesso di sognare.

Forse per sempre rimarrai

un mistero del sensibile,

alieno alla nostra conoscenza.

V.

IMG_0128

Gamat Bay, Nusa Penida_Indonesia

 

Suoni d’oltre

Suoni d’oltre

tra i silenzi

e questa quiete.

Suoni nuovi

e suoni antichi,

storie raccontate,

fedi e vecchi miti.

Vibra l’espresso

che si esprime,

voce dell’adesso

e linea di confine.

Vibra e si diffonde

l’onda della lira

che l’universo fende

in ogni spira.

Sinfonia celeste

e strumento di misura,

suono primordiale

che l’anima cattura.

Canto del creato,

d’esplosione conseguenza,

grandissimo boato

e ponte di latenza.

V.

keraton yogyakarta, Indonesia 🇮🇩

Paesaggio intermedio

Eccomi al margine

che sovrasta la frontiera…

Silente…

un ritmato canto avverto…

onde contro la scogliera infrante…

e quel canto mi piace e mi seduce…

Scendo…

e dal basso scruto…

una biglia…

si, è una biglia

orna di colori

che si piantano negli occhi

per non uscirvi più…

Seduta sul bordo dell’abisso

avverto il peso del perché

si viene al mondo…

Sono uno spirito distante,

ai comuni vizi alieno,

non ho nome,

non ho casa,

non ho ore…

Sono solo un lieve

spiffero di vento

da nessun dove giunto

tra le immote fronde…

Sono parte indefinita

e inconsistente,

sono pulviscolo

di vita non terrena…

So che non durerà

a lungo la magia…

e già respiro forte,

come se fosse il primo…

come non ho mai fatto…

come se fosse l’ultimo.

È solo un attimo

o l’eternità vissuta?

Nuova leggerezza

suadente mi pervade

ed io la lascio fare…

e la mente già s’immerge,

senza sforzo,

in quel paesaggio intermedio

tra l’adesso e l’oltre…

Palpita forte il cuore

che cerca la sua pace…

mentre misuro la distanza

tra la terra che calpesto

e la vastità del mare…

metafora dell’infinito

che mi sfugge e sopravanza

nel tempo e nello spazio…

Può bastare un attimo?

Si possono condensare

i millenni in un minuto?

V.

Kelingking Beach, Indonesia.