Le Comete, per quanto mi riguarda,
sono quelle persone che attraversano la vita di qualcuno, per un certo periodo, la illuminano, la incendiano e la sconvolgono definitivamente.
Forse sarebbe più corretto definirle Meteore ma mi piace di più il termine Cometa…
Comunque le si voglia chiamare, la loro azione è grossomodo la seguente: arrivano nella tua orbita facendosi scorgere da lontano, ti giungono a tiro quando sei già infatuato della loro luminosità, si lasciano seguire e ti insegnano a brillare facendoti sentire speciale, cominciano ad accelerare per comunicarti che le stai perdendo, scompaiono lasciando una lunga scia di ustioni e polvere di stelle.
La cosa brutta è che, se le ustioni guariscono, la polvere di stelle ha il brutto vizio di essere ardente e corrosiva per parecchio tempo.
Di solito è mascherata da ricordo.
Sempre ti si deposita li, da qualche parte nella zona del cuore, con qualche metastasi tra anima e mente.
Ti mangia da dentro, morsicandoti quando ti sembra di aver risalito la china.
Così cadi indietro di qualche metro e devi ricominciare.
La parte più simpatica della fola è lo scoprire che la crudele polverina è ancora più efficiente quando ci sono altri motivi di crisi, non legati al passaggio delle Comete.
Siete in ansia per un esame? Ecco la polvere di stelle che vi ricorda che c’è anche altro di cui dolersi!
Avete guai sul lavoro? Tranquilli! La cenere stellare vi ricorderà che potete stare peggio!
Beh, di questi tempi ne so qualcosa. Conseguentemente sono qui a fare l’ironica mentre mi impano nell’affascinante e dolorosa polvere.
Dentro di me non ho questa gran voglia di ridere ma, se tiro fuori la pala dell’autocommiserazione, sono certa che quei grammi di sabbia siderale basteranno per seppellirmi a lungo termine.
Non mi sembra una buona idea.
V.