Come un soffio silente
sei giunta tra la quiete
dei nostri tempi
e con malevolenza
ti sei diffusa tra le nostre
abitudini
diradando le nostre
felici compagnie,
il tuo essere incorporeo
ti fa ancora più abbietto così
da farti forza ed attecchire
sui deboli,
ma la nostra arditezza
non si lascerà da te sopraffare
ed apertamente non cederemo
al disarmo;
vile sostanza dalle sembianze indolenti
il tuo corso volge alla fine
perché dove esiste l’amore
verrai messa al bando
e seguitando ad abominare
la tua origine
raccoglieremo la nostra
desiderata armonia.
Giovanni Celardo
