Dirti vorrei

Sono io,

con la pelle di luna,

pallida, gelida, nuda…

e l’anima vulcanica

che danza incosciente

sul ciglio dall’abisso.

Ti cerco nel freddo,

tra la nebbia ed il silenzio,

incurante delle schegge

e di esser sola.

Dirti vorrei che

il fuoco senza te

non dà calore.

Sei la grazia

a cui aspiro

nel mio

vagabondo errare.

Non mi importa

di quanto tempo

mi rimane,

scruto ancora

i bagliori visibili

oltre i margini del buio…

E dirti vorrei

che il fuoco senza te

non ha colore.

V.

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All’improvviso senza accorgerti

La barca fila come un sogno

tra lucciole e lanterne,

in un luogo di silenzio e di luna,

di domande e di risposte.

Sola,

cammina senza peso

e scioglie i nodi negli occhi,

in quell’indefinito altrove

dove finisce il cielo e comincia la terra.

Tutto si fonde

in una piacevole ambiguità di colori

e di forme incerte…

non si tratta di un gioco di prestigio

ma della magia più alta,

quella che dal nulla crea

i suoi innumerevoli universi.

Incede con passo lento,

la sua ombra si estende

in una geometria sfalsata,

sconfinante da ogni

cosmo immaginabile.

Il suo cuore tachicardico

pareva aver trovato pace,

e ora sibila

come il colpo dell’arco

tra passati lontani

e futuri auspicati.

L’alba dai pallidi toni violetti

riflette il suo sguardo d’ ametista…

uno sguardo

pregno di consapevolezza

e dell’amara rassegnazione,

di non poter condividere

la magnificenza del creato.

Lei però non sa,

che in un momento

di distrazione,

all’improvviso, senza accorgersene…

qualcuno vedrà

la sua scintilla d’anima nell’ombra,

tenderà la sua mano

e le dirà che non è sola

e nello squarcio di una sera

sarà di nuovo primavera.

V.