te lo stendo davanti inchinando i miei mezzi sorrisi al tuo passaggio.
Ci sono manciate di parole da trattare alla stregua di altre ed io, se tu lo desideri, le muterò in rose deliranti che costelleranno i tuoi passi.
Esita pure se questa nebbia luminosa ti spaventa e se i guizzi della mia mente si mischiano a pensieri di lame, arretra di qualche passo per non farti scalfire dal loro tagliente ma in realtà fragile bacio.
Comprenderò e non biasimerò il tuo istinto.
In questo regno veniamo avvolti e vestiti da sete orientali brunite d’oro e diamanti. Seguimi e scegli la magia più alta, quella che dal nulla crea i suoi innumerevoli universi.
Danza con me, finché la cadenza dei passi vibra solenne.
V.
Il Pifferaio, Èduard Manet, 1866, olio su tela.