Eccomi al margine
che sovrasta la frontiera…
Silente…
un ritmato canto avverto…
onde contro la scogliera infrante…
e quel canto mi piace e mi seduce…
Scendo…
e dal basso scruto…
una biglia…
si, è una biglia
orna di colori
che si piantano negli occhi
per non uscirvi più…
Seduta sul bordo dell’abisso
avverto il peso del perché
si viene al mondo…
Sono uno spirito distante,
ai comuni vizi alieno,
non ho nome,
non ho casa,
non ho ore…
Sono solo un lieve
spiffero di vento
da nessun dove giunto
tra le immote fronde…
Sono parte indefinita
e inconsistente,
sono pulviscolo
di vita non terrena…
So che non durerà
a lungo la magia…
e già respiro forte,
come se fosse il primo…
come non ho mai fatto…
come se fosse l’ultimo.
È solo un attimo
o l’eternità vissuta?
Nuova leggerezza
suadente mi pervade
ed io la lascio fare…
e la mente già s’immerge,
senza sforzo,
in quel paesaggio intermedio
tra l’adesso e l’oltre…
Palpita forte il cuore
che cerca la sua pace…
mentre misuro la distanza
tra la terra che calpesto
e la vastità del mare…
metafora dell’infinito
che mi sfugge e sopravanza
nel tempo e nello spazio…
Può bastare un attimo?
Si possono condensare
i millenni in un minuto?
V.

Kelingking Beach, Indonesia.
Complimenti!
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Grazie di cuore!
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😀
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Il tuo silente ascolto
delle onde infrante
è voce forte
essenza e canto
che seduce.
Ciao Anima bella, iago.
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Ciao Jago! Grazie, sempre
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A volte un attimo è una scoperta improvvisa d’infinito e lascia traccia indelebile.
Indelebile
Indelebile
l’attimo
respirato
e vissuto
spalancando
le porte
dell’infinito
15.09.2018 Poetyca
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Grazie per le belle e profonde parole!
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Grazie a te per la tua condivisione 😊
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