A tavola con persone sbagliate

Mi è capitato di sedermi

ad un tavolo di persone

che con me non c’entravano niente.

Intitolai quella sera:

“Il tripudio ottuso dell’idiozia”.

Il menù della cena si presentava

con l’insensata passività delle idee,

quell’ipocrita ed insulsa pesantezza

che lacera l’acciaio

e si nutre di certezze granitiche,

disgustose

come vermi di filo spinato.

Anche il vino di quel banchetto

mi fu amaro come

il più rancido dei veleni

dunque ci misi poco a decidere

di alzarmi e andar via.

Ripensando a quel momento,

sono solo fiera della scelta che feci.

Uscita dal ristorante

quella notte,

dissolsi il mio tempo

nel più nobile

dei sospiri.

Diedi un bacio alla Luna

e mi sentii più leggera e viva,

promettendomi

di non bere

neanche un goccio di vino

con persone non affini

che avrebbero rubato

anche solo un minuto

del mio tempo.

V.

a tavola con gente sbagliata

 

12 pensieri su “A tavola con persone sbagliate

  1. …. della serie ” ma che cavolo ci faccio qui..” .. .. ti capisco benissimo.. mi è capitato e x fortuna non mi succede da tanto perché come te sono andata via senza voltarmi ..
    Brava Vale! Brava e di carattere👍

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  2. …capita che momenti sbagliati siano la scintilla di momenti cruciali.
    Un luogo, una cena, un viaggio, un letto, un tramonto, un giornale…tutto può sembrare allergia sulla nostra pelle anche se poi, trovata la cura, regna il sorriso.

    Sembra di leggere uno spaccato di vita di Faber che, in una serata come la tua, si alzò da tavola, mando tutti a fanculo, tornò a casa e da ubriaco scrisse Amico Fragile.

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    • Grazie di cuore per questo commento, oggi ne avevo bisogno…è da molto che non scrivo più e questo mi addolora, ci pensavo qualche ora fa, intensamente…ed è arrivato il tuo commento.
      Ti ringrazio anche per aver scritto di averti ricordato “uno spaccato di vita di Faber” un bel complimento anche.
      Tornerò presto a scrivere, un abbraccio!

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